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Che rapporto hai con la scrittura?

Per me il rapporto è sempre stato molto stretto. La scrittura è stata, di volta in volta, un rifugio, una via di fuga, una cura, ma più di tutto un grande piacere. Lego la scrittura all’atto di prendermi del tempo: tempo per me, per quello che desidero, ma soprattutto per quello che mi fa fiorire (come una “camelia”, ça va sans dire).
Tra l’altro io, un po’ per il mio lavoro, un po’ per una grande passione, studio sempre, mi informo, mi documento, leggo moltissimo. E prendo un sacco di appunti: parole scritte che fluiscono dalla mia penna. Perché c’è anche questo aspetto: preferisco di gran lunga scrivere a mano. Mi aiuta a fare ordine dentro di me, a buttare giù meglio i miei pensieri e a comprendere le situazioni.

Ma davvero per tuttǝ è così? Un rapporto così facile, lineare e fruttuoso?

Qualche hanno fa ho partecipato ad una serie di incontri di scrittura espressiva a Bologna, tenuti presso la Biblioteca Italiana delle Donne, “Sulle tracce di Elisabeth Bing”.
Bing inizia la sua carriera di formatrice in un istituto nel sud della Francia, negli anni Settanta, con adolescenti demotivati e privi di interesse per la scrittura. Decide di proporre una metodologia che faccia ri-avvicinare i ragazzi alla scrittura, non più vissuta come un dovere prettamente scolastico e noioso, ma come un atto naturale e piacevole. Quello che lei chiedeva ai ragazzi e alle ragazze era di scrivere della loro esperienza e del mondo, sperimentando diverse forme stilistiche, per trovare quella che meglio si addiceva loro.

Foto di NeONBRAND su Unsplash

I laboratori venivano strutturati secondo una sequenza precisa: lettura di un brano d’autore da parte della conduttrice del gruppo, proposta di scrittura che ogni persona può realizzare liberamente avendo un limite di tempo e di consegna, ascolto degli scritti prodotti. E così via.
Quello che interessa è il grande contatto con la realtà di questa metodologia. Noi concettualizziamo la nostra esperienza esistenziale con le parole. La realtà nominata ha una esistenza diversa, tangibile, palpabile: quello che non viene nominato, di contro, si vede meno. Scrivere ci serve a nominare la realtà, a darle forma, a portarla all’attenzione.

Inoltre scrivere è sempre, a prescindere, un’operazione creativa: incerta, faticosa, concreta. C’è sempre più di un modo per scrivere lo stesso concetto e qualsiasi maniera di raccontare può essere migliorata. Quindi perché non riscoprire una dimensione più giocosa e “leggera” dello scrivere?
Bisogna allenarsi: più si scrive, più si vuole scrivere e più si esercitano le nostre idee.

Come possiamo farlo?

Foto di Hannah Olinger su Unsplash

Da giovedì 8 aprile, per 4 incontri da un’ora e mezzo ciascuno, ci incontriamo su Skype per “La ginnastica delle idee – laboratorio di scrittura ed esperienze”. In un contesto di ascolto e confronto, dove non vengono espressi giudizi di valore, leggiamo testi, facciamo esercizi pratici e condividiamo quanto scritto. Il laboratorio viene condotto dalla persona che sta scrivendo, Francesca Brunetti (trovi qui la mia presentazione).

Lavoriamo sull’impronta laboratoriale data da Elisabeth Bing: stimolo-scrittura-lettura-lavoro sul testo:
– Leggo come conduttrice del gruppo un testo-stimolo ad alta voce
– In un tempo stabilito, ogni persona produce un proprio testo sulla base del modello
– A turno ogni persona legge (se vuole) il proprio brano
– Propongo piccole riflessioni sul testo, ma senza giudizi di contenuto.

La potenza sta nello scambio reciproco e nella costruzione di un percorso che permetta a ogni persona di sperimentarsi e mettersi in gioco, valorizzando la propria soggettività e la propria storia.

Cosa ci portiamo a casa?
– Un metodo per creare e giocare con le parole e per riconquistare una dimensione di piacere e di libertà con la propria scrittura
– La possibilità di sperimentare diverse forme stilistiche per avvicinarsi a quella che meglio esprime la propria esperienza di vita

Il laboratorio ha un contributo di 50 euro comprensivo di tessera associativa.

Ti ho incuriositǝ un po’?
Puoi iscriverti alla mail: centroascoltocamelia@gmail.com

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